Era il 1992, le prime pagine dei giornali erano dedicate alla scesa in campo di Berlusconi e io ero un piccolo marmocchio di sette anni, in macchina a parlare con il mio migliore amico, diretti a casa sua. Durante il tragitto lui sosteneva che suo padre aveva comprato una scatola grigia capace di fare qualsiasi cosa «tu immagina quello che vuoi Aldo, dopo ti insegno a realizzarlo». Appena arrivati mi fiondai a vedere il mitico scrigno di Pandora, e lì per lì, non mi sembrò niente di speciale. Lo presi, lo girai, lo studiai per bene, poi finalmente arrivò Gregorio a dirmi «Scemo lo devi accendere». Era il primo computer che vedevo in vita mia.
All’inizio abbiamo giocato un po’ con Corel Draw, un software che adesso viene usato quasi solo per impostare le stampe, ma con la quale si può disegnare benissimo. Sul desktop era presente un immagine dei Kupo, le simpatiche mascotte della serie di videogiochi Final Fantasy. La aprì e iniziai a cambiarle il colore di sfondo, poi gli disegnai una maglietta e ai suoi piedi scrissi “Kupo Aldo”. Da quel giorno non ho mai smesso di realizzare contenuti digitali.
Ho iniziato con i primi lavori da grafico all’età di 14 anni, successivamente mi sono laureato in comunicazione con il massimo dei voti. Durante il mio periodo di studi ho continuato a lavorare nell’attività di famiglia, un hotel a quattro stelle sul lungo mare di Rapallo. Sono stato in Banca Carige appena ho finito l’università, ma arrivai in un periodo sfortunato, pochi mesi dopo scoppiò lo scandalo Berneschi e capì subito che non avrei trovato nessuna porta aperta al rinnovo del mio contratto.
Decisi di trasferirmi all’estero, in Sudamerica, a Lima per iniziare a valorizzare a pieno la mia laurea. Ho scelto Lima per via di tre motivi:
- La lingua. Operando nella comunicazione bisogna saper lavorare con le parole, e lo spagnolo è la lingua straniera più simile all’italiano;
- Questioni macroeconomiche. Un paese in via di sviluppo come il Perù ha subito meno il colpo della crisi finanziaria del 2009 e ha bisogno di cervelli occidentali per via della chiamata alle armi della terza rivoluzione industriale. Il secondario non si è mai riuscito a sviluppare appieno, ma l’iniezione costante di capitali americani, uniti alla situazione storica (la colonizzazione), e alla vicinanza con il mercato asiatico, rendono questo posto particolarmente fertile per il terziario, cioè l’erogazione di servizi come il marketing e la pubblicità;
- La tutto costa meno. Il soles è una moneta molto svalutata rispetto all’euro. Sono partito con un piccolo capitale che doveva essere utilizzato per sistemarmi con i documenti, con la lingua e le necessità di base. Ritrovarsi in una città molto cara avrebbe ridotto drasticamente i tempi.
Notavo come la maggior parte dei miei coetanei (che intraprendevano esperienze all’estero) puntavano su città come Londra o Melbourne, tornandone arricchiti sotto il profilo umano, ma con poche righe aggiunte al loro curriculum. Quindi ho pensato di abbassare leggermente la qualità della vita (Lima è una città molto difficile) aumentando le occasioni lavorative (ma piena di opportunità).
Dopo quattro mesi trascorsi in casa a studiare lo spagnolo, riuscì finalmente a passare il mio primo colloquio in Euromotors come Web Designer. All’inizio non riuscivo ancora a esprimermi bene, ma con il tempo ho cercato di farmi notare con le mie abilità da grafico e alle riunioni, passo a passo, ho preso abbastanza confidenza con la lingua, al punto tale da sentirmi pronto – un anno dopo – a candidarmi come capo del reparto marketing in un concessionario di 50 dipendenti Volkswagen, appartenente sempre al gruppo Euromotors. Sorprendentemente accettarono la mia candidatura. Il nostro lavoro di squadra ha fatto aumentare le vendite del 143% rispetto al primo trimestre 2013.
Ma il mercato dell’auto peruviano è sotto il controllo degli asiatici. Grandi compagnie come Kia, Nissan, Toyota, la fanno da padrona, mettendo facilmente a disposizione i pezzi di ricambio, in un paese in cui la macchina ha una vita media 5 volte più lunga rispetto all’Italia. In pochi possono permettersi di cambiare auto quando si rompe, e la Volkswagen viene considerata una macchina molto affidabile, ma è un bene per una classe media ancora poco presente in Perù.
Prendendo in mano una volta al giorno La Gestión, il giornale finanziario locale, vidi come alcuni settori, tra i quali il CrossFit, le palestre e l’alimentazione sportiva (proteine, aminoacidi, ecc..) erano in espansione. Decisi quindi di contattare un impresa di integratori – NutriPoint – e gli presentai i miei lavori. Cambiai posto e mi specializzai nel marketing digitale. E’ stato un anno fantastico, in cui siamo riusciti a organizzare grandi eventi come il campionato fisico culturista Sudamericano, crescendo a dismisura mese dopo mese, arrivando addirittura a raddoppiare i punti vendita nel giro di un anno.
Realizzato sotto il profilo lavorativo, sono tornato in Italia nel 2016 e ora opero come lavoratore autonomo.
Di cose ne sono cambiate tante da quando ho avuto a che fare con la mia prima scatola grigia. Sono maturato, ho praticato e fatto esperienza. Mi piace il mio lavoro perché opera in maniera creativa, ma anche razionale. Creare i contenuti pubblicità dà sfogo alla mia creatività, facendo lavorare l’emisfero destro del mio cervello, mentre l’analisi dei dati, alla fine delle campagne, fa funzionare quello sinistro. Un lavoro a 360°.
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