Il Targeting in Facebook può risultare un arma a doppio taglio, che a volte porta verso la discriminazione. Il famoso social network è molto cosciente di questa realtà, e per questo ha annunciato, poco tempo fa, l’introduzione di una serie di cambiamenti affinché la pubblicità, diretta alle minoranze negli Stati Uniti, smetta di essere utilizzata come strumento di discriminazione e segregazione da parte degli inserzionisti.
Le pubblicità che vengono accusate di essere discriminatorie per le minoranze ispaniche, afroamericane e asiatico-americane, saranno d’ora in poi bloccate e censurate.
Per tagliar le gambe alle pubblicità “razziste”, denunciate ultimamente dalle organizzazioni internazionali, Facebook metterà in campo l’intelligenza artificiale. In virtù dei nuovi cambiamenti introdotti da Facebook nella sua piattaforma pubblicitaria, quando le agenzie o gli inserzionisti vorranno far pervenire i loro messaggi ad un gruppo minoritario, verrà loro chiesto che certifichino e accettino le nuove disposizioni antidiscriminatorie della rete sociale.
I cambiamenti introdotti sono stati apprezzati già dall’Unione Statunitense delle Libertà Civili (ACLU), che ha invitato gli altri “players” dell’industria pubblicitaria a seguire lo stesso sentiero percorso da Mark Zuckenberg.