A Pompei, un antico paracarro porta incisa la figura di un pene che indica strategicamente il punto in cui, ai tempi, sorgeva una dei bordelli più apprezzati della zona. Le guide dicono che si tratta del consiglio pubblicitario più vecchio del mondo, rivolta al mestiere più vecchio del mondo. La loro affermazione è certamente discutibile, ma ciò nulla toglie al fatto che la “reclame fallica” sia molto antica.
Il pene di Pompei fini sepolto dall’eruzione vesuviana del 24 agosto del 79 D.C., ma le vere origini del marketing risalgono a molto prima. Secondo gli storici del commercio il marketing non ebbe vita propria come disciplina prima degli anni ’50 del Novecento, eppure non si può negare che abbia svolto un ruolo basilare per il successo nel business fin dal primissimo affare mai concluso.
Nel mondo degli affari esistono poche certezze, ma una cosa è sicura: se i clienti non vengono informati circa un attività, quell’attività durerà poco.
La pubblicità attraverso le epoche
La pubblicità, elemento di marketing essenziale per qualunque attività di commercio, esiste da parecchio tempo. Il pene di Pompei risulta addirittura moderno al confronto di certi reperti trovati in Arabia, Cina, Egitto, Grecia e Roma. Gli Egizi usavano il papiro per realizzare manifesti e volantini. Nell’antica Grecia e a Roma si ricorreva ad annunci del tipo “oggetti smarriti”, redatti su papiro e spesso finalizzati a rintracciare schiavi mancanti.
In un qualunque mercato del globo, dai mercati alimentari londinesi e Bazar nordafricani, fino ai mercati di strade in India, la cacofonia dei venditori che cercano di attirare l’attenzione dei clienti di passaggio, è la forma sotto la quale il più antico mezzo di marketing del mondo, la voce umana, si mantiene in ottima forma anche nell’era digitale.