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Questa settimana Volkswagen ha guadagnato il titolo di leader mondiale sulle vendite superando Toyota, raggiungendo i 10 miliardi e 300 milioni di auto vendute. Una notizia che, senza dubbio, sorprende molti, sopratutto calcolando lo scandalo che ha dovuto affrontare nel 2016 per il trucco ai misuratori di emissioni.

La scoperta di questo inganno non è tanto grave quanto il fatto che il gruppo, nella pubblicità, si vantava del suo impegno nella cura dell’ambiente. Le prime conseguenze dello scandalo fecero cadere la testa CEO della compagnia, Martin Winterkorn, che, dopo aver ammesso l’errore, si dimise dall’incarico. Da allora la compagnia ha intrapreso un duro e lungo cammino volto a recuperare la propria reputazione con una strategia del PR che eliminò il famoso slogan “Das Auto” e qualsiasi riferimento a motori eco-sostenibili.

A questo si sommò la creazione di un “consiglio di integrità e questioni legali” guidato da Christine Hohmann Dennhardt e lungi dal ridurre le spese pubblicitarie, la compagnia rafforzò la comunicazione con intense misure di mediazione e una campagna che puntava sulla storia della ditta.

I risultati parlano da soli. Secondo i dati de YouGov che raccoglie The Drum, Volkswagen ha registrato un aumento della consapevolezza di 5 punti nel gennaio 2016. Cosicché, quantunque alcuni dati siano sempre inferiori a prima della crisi, il suo punteggio per quanto riguarda la qualità del prodotto è 10 punti più alto rispetto all’anno passato.

“Il lavoro di Volkswagen per la ricostruzione della sua reputazione nel corso degli anni ha contribuito a migliorarla e ad assicurare una posizione di leader mondiale”spiega Nial Quinn, , vice direttore delegato e capo della Reputation Agency.

Il caso Volkswagen evidenzia l’importanza di investire nella costruzione della reputazione e coloro che lo fanno affrontano meno pregiudizi e recuperano più rapidamente la reputazione rispetto a chi non adotta certe tecniche di branding.

“Anche se la pubblicità può aiutare a superare le crisi delle ditte, Volkswagen aveva bisogno di una strategia precisa e pianificata di PR per risolvere la questione data la sua complessità” aggiunge Quinn. C’è da notare come Volkswagen sia cresciuta di un 14,1% nel mercato cinese, dove sicuramente si vendono solo veicoli diesel, quelli incriminati a causa delle emissioni.

Aldo Ciana

La noia uccide

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