Chatbots, content marketing, internet delle cose, o realtà virtuale; sembra siano l’ultima moda del settore pubblicitario. Sono le nuove parole sulla bocca di tutti e che ogni azienda vuole presenti nei suoi piani marketing.
Per comprendere meglio cosa presuppongono queste tendenze, e che percorso hanno, Emilio Pila, brand strategy leader di Twitter Spagna; Toño Sangrador Andreu, direttore dei prodotti digitali di Atresmedia Pubblicidad; Sixto Arias, CEO di Made in Mobile e Xavi Conesa, direttore del servizio clienti di Vysion 360°, hanno voluto condividere le loro opinioni con il pubblico presente al The Future of Advertising 2017 di MarketingDirecto.com.
Internet of things
Sixto Arias ha mostrato uno spazzolino elettrico con un piccolo schermo che premia chi lo usa quando si spazzola bene i denti. Se questo schermo viene combinata con il cellulare ”cambia tutto. Mi accompagna nei viaggi, sa dove sono e cosa faccio. Sa anche molte altre cose su di me, perché è in contatto con la mia saliva, sa quello che mangio e mi può controllare tutti i i giorni per conoscere il mio stato di salute. “Difronte ad un simile scenario, già attuale, il marketing deve assolutamente cambiare” ha sentenziato. Credi di scegliere tu dove fare benzina o sarà la tua auto intelligente a decidere dopo avere parlato con le altre macchine?
In fine, se sono i dispositivi intelligenti che daranno informazioni e aiuteranno a prendere decisioni ci saranno enormi opportunità per il marketing.
Content Marketing
Toño Sangrador iniziò il suo intervento domandandosi se il content marketing (quella tipologia di marketing che prevede la creazione e condivisione di media e contenuti editoriali al fine di acquisire clienti e monetizzare un sito web) è una tendenza o una realtà. “Già nel XIX secolo e all’inizio del XX si potevano trovare i primi branded contents […] Dobbiamo sottolineare che tutti hanno da guadagnare dal content marketing. E’ un contenuto efficace per le aziende ed anche per l’utente”. D’altra parte, spiegò, si è reso popolare e ci fa pensare che il contenuto possa essere distribuito ovunque.
Chatbots
Emilio Pila ha spiegato che l’argomento dei bot non poteva essere considerato come una campagna pubblicitaria, ma una realtà concreta. “Ci sono due tipi di persone quando si prende in esame un bot: coloro che lo vedono come un robot e coloro che pensano che sia una coscienza che parla”. E questo ci porta a un sacco di emozioni e ai film di fantascienza. “Il tema è appassionante però nascono delle aspettative” che sono molte e, quantunque sia una tecnologia di appena un anno è destinata a rimanere.
La prima domanda, ha commentato Pila, è determinare quale parte dell’affare si vuole accelerare con software, la seconda che cosa si può fare con un robot meglio che con un essere umano dal momento che ci sono temi che è meglio che li portino a termine le persone.
Realtà virtuale
L’ultimo hype lo pose Xavi Conesa sostenendo sia meglio che le campagne di realtà virtuale aumentino. “Tutto quello che hanno detto i miei colleghi può essere riassunto nella realtà virtuale”, ma entro pochi anni avremo in un normale paio di occhiali tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno. D’altra parte, per un’azienda la realtà virtuale offre un’esperienza immersiva, tanto per immagini quanto per profumi, sensazioni etc,etc..